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Piante officinali
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Betonica officinalis L., Stachys sylvatica L., Stachys betonica

Labiatae
Stachys officinalis (L.) Trevisan
= (Betonica officinalis L., Stachys sylvatica L., Stachys betonica).

Nome volager: Erba betonica, Vettonica, Betonica comune.

Forma biologica: H scap

Descrizione: Pianta perenne, rizomatosa,di aspetto erbaceo, con fusti pelosi, eretti a sezione quadrangolare, può raggiungere il metro di altezza. Tutta la pianta emana un gradevole odore un po’ citrato.
Le foglie basali hanno lungo picciolo, sono ovato-cordate, crenate, rugose sulla pagina superiore con nervature marcate; le cauline sono quasi sessili o appena picciolate; nella zona superiore della pianta si trasformano gradualmente in brattee.
I fiori riuniti in verticillastri costituenti una breve falsa spiga terminale su scapi quasi privi di foglie.
Hanno calice campanulato a 5 sepali. La corolla rosa o porporina, ha un tubo bianco leggermente ricurvo; il labbro superiore diritto o ricurvo verso l’interno, è peloso all’esterno. Il labbro inferiore è trilobato: il lobo centrale è dentato sull’orlo, i 2 laterali sono arrotondati. Gli stami portano antere bruno-violette, il pistillo ha uno stilo rosato e uno stimma diviso.
I frutti sono poliacheni trigoni.

Antesi: Giugno – Settembre.

Tipo corologico:
Europ. – Caucas.

Distribuzione in Italia: Comune nelle regioni centrali e meridionali, diffusa anche nelle regioni settentrionali, ma assente nella pianura Padana e nella isole.

Habitat: Vegeta nei luoghi erbosi, nei prati aridi nei pascoli, nei boschi collinari e montani di latifoglie e nelle radure boschive dove forma talvolta vaste distese; predilige i terreni silicei, da 0 a 1.800 m.

Note di sistematica: simile Betonica officinalis L. subsp. serotina (Host) Murb. Subsp vicariante rispetto a B. officinalis subsp. Officinalis, in quanto, come scritto nella scheda, la subsp. officinalis preferisce substrati silicei e si trova in ambiente montano e non si trova nelle pianure; invece almeno in Friuli Venezia Giulia, nei prati stabili magri su terreno a matrice calcarea anche spesso ferrettizzato in superfice, si trova nell'alta pianura la subsp. serotina.
La subsp. serotina si differenzia inoltre per lper la spiga povera e interrotta alla base, per le foglie basali sub-astate, ed è una pianta normalmente più piccola e a fioritura più tardiva.

Etimologia: Il nome del genere dal greco “stáchys” = “spiga” con riferimento alla disposizione dei fiori lungo il fusto, il nome volgare di “betonica”, secondo Plinio, deriverebbe dalla tribù spangola dei vettoni

Proprietà ed utilizzi: Conosciuta un tempo come rimedio per tutti i mali, in realtà ha proprietà vulnerarie, astringenti, cicatrizzanti, aperitive, sedative, toniche e sudorifere, è utile in tutte quelle affezioni che richiedono l’eliminazione degli acidi urici, per uso esterno in caso di ferite, contusioni, ascessi, ulcere, mal di gola e infiammazioni gengivali.
Usare solo dietro prescrizione medica, in eccesso provoca diarrea e vomito.
Le foglie essiccate sono un ingrediente del tabacco da fumo e da fiuto, erano un tempo utilizzate per aromatizzare bevande e per preparare il tè.
Anche coltivata con fiori rosa o bianchi, come pianta per bordure.

Curiosità: Le popolazioni dell’antico Egitto credevano fosse un'erba dotata di poteri magici; Antonius Musa, medico dell’imperatore Augusto scrisse un libro sulle virtù di quest’ erba,.
La popolarità della pianta ha dato origine a diversi modi di direi, famoso quello veneto” esser cognossùo come la betonega ” conosciuti come la betonica, di cose o persone molto conosciute; "vendi la tonica e compra la betonica"di cose che vale la pena di comprare; "ha più virtù della betonica”di persona che ha molte virtù; “betonica” è anche detto di persona che non facendosi gli affari propri, conosce molto bene, quelli degli altri.